Castello del Valentino
Costruito a partire dal XVI secolo, venne trasformato e ampliato, per volontà di Cristina di Francia, moglie di Vittorio Amedeo I, da Carlo e Amedeo di Castellamonte, (1620-1660): al gusto francese della madama reale si devono i tetti a falde inclinate.
L’originario carattere di villa fluviale con affaccio sul Po fu in seguito alterato dallo sviluppo del fronte verso la città, con grande cortile d’onore chiuso su tre lati: in particolare furono rimaneggiati nel secolo XIX i due corpi laterali perpendicolari alla facciata, dotata di portico con loggia soprastante e affiancata da due torri quadrilatere.
Decaduta a partire dalla morte di Cristina di Francia, la residenza ebbe successive destinazioni d’uso: scuola di veterinaria nel periodo francese, caserma nel 1824, scuola di applicazione per gli ingegneri dal 1859, infine sede della facoltà di Architettura del Politecnico di Torino.
Le stanze al piano nobile conservano importanti decorazioni seicentesche ad affresco e a stucco dorato o bianco.
Ad una prima fase decorativa (1633-1638), affidata ad Isidoro Bianchi ed ai figli Pompeo e Francesco, sono da riferire il salone centrale e le stanze alla sua destra, costituenti l’appartamento di Moncalieri.
Nel salone centrale le storie dinastiche filofrancesi dei duchi di Savoia sono un omaggio alla madama reale.
La Stanza verde presenta sul soffitto il Ratto di Europa e apoteosi del toro, e negli scomparti episodi mitologici.
Seguono la Stanza delle Rose e la Stanza dello Zodiaco, con stucchi raffiguranti i segni dello zodiaco e le costellazioni, la Stanza del Valentino o della Nascita dei fiori, con al centro del soffitto Flora, le Muse ed il centauro Chirone cui Apollo in volo affida il castello del Valentino, il piccolo Gabinetto dei fiori e la Stanza dei Gigli, con ricchi stucchi e fregio con putti recanti gigli.
A sinistra del salone centrale si sviluppa l’appartamento di Torino, la cui decorazione a stucco bianco spetta ad Alessandro Casella (1646-1649), mentre gli affreschi furono affidati a Giovanni Paolo e Giovanni Antonio Recchi (1662).
Si susseguono la Stanza della Guerra, i cui affreschi raffigurano episodi con eserciti e artiglierie nel fregio, la Stanza delle Udienze o del Negozio, la Stanza delle Magnificenze, con vedute torinesi e paesaggi affrescati nel fregio, la Stanza della Caccia, con al centro del soffitto Diana cacciatrice e le ninfe, l’annesso Gabinetto delle Fatiche di Ercole e la Stanza delle Feste.
Un’area di 27.000 metri quadrati a sinistra del Castello è occupata dall’Orto Botanico; fondato da Vittorio Amedeo II nel 1729, comprende numerose piante rare ed è fornito di ampie serre, un erbario e di una Biblioteca, dove sono conservate preziose tavole botaniche del XVIII secolo.
Informazioni:
Indirizzo: Viale Mattioli 39
Sito internet: http://castellodelvalentino.polito.it